mercoledì 29 maggio 2024

VII Duca di Alvito: S.A.S. il Principe Don Francesco III Gonzaga Trivulzio Galli (1710-1749)


 Durante il XVI secolo, nel Palazzo Ducale di Alvito era stato edificato un teatro di Corte, nel quale venivano dati spettacoli musicali, coreografici e drammatici per il diletto della Corte Ducale dei Gonzaga Trivulzio Galli, Ducchi di Alvito e Principi di Mesolcina. Quel teatro, ristrutturato e sistemato, è ancora oggi in uso.


Intanto, nel 1708 il ventitreenne compositore tedesco (naturalizzato inglese) Georg Friedrich Händel – cioè uno dei più grandi compositori in assoluto della storia della musica – soggiornò a Napoli da maggio a metà luglio. Qui conobbe Donna Aurora di Sanseverino, Duchessa di Laurenzano (e perciò da lui chiamata "Donna Laura"), la quale gli commissionò la composizione di "Aci, Galatea e Polifemo", una "serenata" (chiamata così poiché eseguita di sera, in giardini di case private o in teatri, senza azione scenica ma con costumi, scenografie elaborate e orchestre spesso composte da molti elementi).


La partitura, con il libretto di Nicola Giuvo (segretario di Donna Aurora), fu eseguita (con la probabile partecipazione del compositore stesso) il 19 luglio durante le nozze della nipote della duchessa, Beatrice Tocco, con S.A.S. il Principe Don Tolomeo IV Saverio Gonzaga Trivulzio Galli, VI Duca di Alvito.

Nel 1710, dall'unione di Beatrice e Don Tolomeo (quest'ultimo sarebbe morto giovanissimo l'anno successivo), nacque S.A.S. il Principe Don Francesco III Ignazio Gonzaga Trivulzio Galli, settimo duca di Alvito.


Come gran parte dei rampolli delle famiglie nobili del tempo, anche Don Francesco Trivulzio Galli – dividendosi tra Napoli e Alvito – studiò a Roma, presso il prestigioso Collegio Clementino. Collegio che, com'era d'uso all'epoca, permetteva agli studenti di dilettarsi nelle arti dello spettacolo, organizzando recite per occasioni speciali.

E il Duca, nel 1721, fece il suo debutto sul palcoscenico, in veste di danzatore, in una rappresentazione presso il collegio. In quell'occasione fu organizzata una Festa accademica di lettere e d'arme, sotto gli auspici del principe e cardinale di S. Susanna, Giuseppe Pereira De La Cerda, consigliere di stato dei Reali di Portogallo.


La festa, della quale esiste un opuscolo con un succinto ma esaustivo "Ragguaglio", fu animata dal fiore della nobiltà meridionale legata in qualche modo alla Corona Portoghese, e, oltre ad una fastosa e magnificente scenografia (che doveva richiamare la Gloria e l'Onore della nobile Casata Reale), comprese sinfonie, orazioni, recitazione di componimenti poetici in italiano e in latino, balli a solo e in gruppi, tornei di spade e picche, giochi di bandiere, per concludersi poi con una cantata a tre voci di impianto allegorico in cui apparivano le personificazioni della Nobiltà, della Religione e della Virtù.


L'anno seguente, per le feste di carnevale, sempre con il patrocinio del cardinale Giuseppe Pereira, i "signori cavalieri del Collegio Clementino" mettono in scena "Il Cid" di Pierre Corneille. In questa prova scenica, a S.A.S. il Principe Don Francesco Gonzaga Trivulzio Galli, VII Duca di Alvito, probabilmente a motivo della sua giovane età, venne affidato il ruolo di Leonora, la confidente della regina di Castiglia.

Per l'annuale accademia del 1723, i convittori proposero una cantata per l'Assunta il 22 agosto, che «fu assai applaudita e per la composizione e per la musica». E similmente si fece per il 1724.

Il 1725 segna il ritorno sulle scene con due recite nel periodo carnevalesco ("Poliuto" di Corneille e "Atalia" di Racine). Di tutte queste esibizioni non furono stampati i relativi libretti, benché sia indubitabile che vi abbia preso parte anche il VII Duca d'Alvito.


Documentata è invece la rappresentazione fatta nelle vacanze di Carnevale dell'anno 1726 e dedicata al cardinale Benedetto Pamphili. Questa volta la scelta cadde sulla tragedia di Giovanni Rucellai "L'Oreste". A S.A.S. il Principe Don Francesco III Trivulzio Galli venne affidato il ruolo dell'antagonista Toante. Probabilmente, l'avere un'età maggiore rispetto agli esordi e l'essersi evidentemente perfezionato nell'arte della recitazione, valse al Duca l'assegnazione di un ruolo più importante.


Terminati gli studi, S.A.S. il Principe Don Francesco III Trivulzio Galli, VII Duca di Alvito, si dedicò alla cura del Ducato alvitano e degli altri suoi possedimenti. Tuttavia, nel 1728 gli venne dedicata l'edizione a stampa di una tragedia di Houdard De La Motte, "Ines De Castro", nella cui prefazione vengono rievocati i trascorsi teatrali del Duca. Si legge, infatti: «È palese, e nota a tutti […] la stima e l'amore con cui risguarda il collegio Clementino, ed accompagna la memoria del suo soggiorno in quel nobile Convitto, dove gli anni di sua educazione ha gloriosamente passati […]. Nel tempo di quelle spiritose ricreazioni, che soglionsi fare e per inganno dell'ozio, e per maggiore addestramento della persona e ingentilimento del tratto nelle recite ed altre cavalleresche funzioni del Teatro, è sempre V.E. con decoro comparsa e con nobiltà, giustamente ritraendone quell'applauso, che da gentili animi suole liberamente impartirsi […] a coloro che più virtuosamente vi si adoperano».

Per chi volesse saperne di più del VII Duca di Alvito, le opere menzionate in questo racconto sono liberamente scaricabili da Google Libri.

mercoledì 20 dicembre 2023

Morte di Sua Altezza Serenissima il Principe D. Angelo II Gonzaga Trivulzio Galli, Duca Emerito di Mesolcina.



È con grande rammarico che la Serenissima Casa Principesca e Ducale dei Gonzaga Trivulzio Galli, di Mesolcina, Alvito e Castelgoffredo annuncia la morte di Sua Altezza Serenissima il Principe Don Angelo II Gonzaga Trivulzio Galli, Duca Emerito di Mesolcina, Duca di Boiano.


Sua Altezza Serenissima è morto il 19 dicembre 2023, nella sua proprietà a Granja Santa Rita, nello Stato del Rio Grande do Sul, Brasile.


Figlio più giovane ed erede dinastico del suo defunto padre, Sua Altezza Serenissima il Principe Don Verginio Carlo Gonzaga Trivulzio Galli, Duca di Mesolcina e del Sacro Romano Impero, e di sua moglie, la Marchesa Adelia Berti di Gaioni. Nato in Brasile, il 23/10/1953. Il suo padrino di battesimo fu Sua Altezza Reale il Principe Eugenio Alfonso Carlo Maria Giuseppe di Savoia, V Duca di Genova e Duca di Ancona, e sua moglie, Sua Altezza Reale la Principessa Lucia Maria Raniera di Borbone-Due Sicilie. Riceve al Battesimo il nome di Don Angelo Eugenio Carlo Otto Giangiacomo Teodoro Pio Valente Simone Giuseppe Maria Luigi Gonzaga Trivulzio Galli, Principe di Mesolcina. 


Sposò la marchesa Donna Rosa Inês Orso Piaia de Césaro Boni, figlia del marchese Don Federico Angelo Boni, Marchese Pontificio di Borgo Santa Maria e Marchese di Pietrasanta, e di sua moglie la contessa Oliva Rosa Orso Piaia de Césaro.


Con la moglie è stato padre di:

Sua Altezza Serenissima la Principessa Donna Serenita Gonzaga Trivulzio Galli, Principessa di Mesolcina;

Sua Altezza Serenissima la Principessa Donna Rosa Angela Gonzaga Trivulzio Galli, Principessa di Mesolcina;

Tiago Gonzaga Trivulzio Galli, sposato morganaticamente.

Sua Altezza Serenissima il Principe Don Andrea Giangiacomo Gonzaga Trivulzio Galli, Principe e Duca di Mesolcina, che gli succede come Capo della Casa Principesca e Ducale di Mesolcina.

martedì 30 maggio 2023

Dichiarazioni Preliminari: Sulla possibile "estinzione" della Casata dei Trivulzio dei Principe di Mesolcina e Duchi di Alvito

Cari lettori


Prima di proseguire con i miei articoli e racconti sulla mia famiglia, vorrei fare alcune precisazioni su questa importantissima Dinastia.


Sulla possibile "estinzione" della Casata dei Trivulzio


So che molte persone pensano erroneamente, e sono indotte in questo errore da false informazioni ottenute su Internet, che la mia Famiglia si sarebbe estinta, ma che, come si può vedere dal semplice fatto che c'è ancora un Principe Trivulzio che scrive queste linee, è completamente falso.


Per coloro che affermano che la Famiglia Trivulzio si estinse con la morte, senza eredi legittimi, del Langravio Don Gian Francesco Trivulzio, nipote di colui detto "il Magno Trivulzio", morto nel 1573, dobbiamo ricordare che dopo la morte di Don Gian Francesco, al quale successe nel titolo di Langravio di Mesolcina il cugino Conte di Melzo, Don Giangiacomo Teodoro I Trivulzio, che fu Langravio di Mesolcina dal 1573 fino alla morte, quando gli successe il figlio Don Carlo Emanuele I Teodoro Trivulzio, padre di Sua Altezza Serenissima il Principe Don Giangiacomo Teodoro II Gonzaga Trivulzio, I Principe e Duca di Mesolcina e del Sacro Romano Impero.


S.A.S. il Principe Don Antonio VI Teodoro Gonzaga Trivulzio, III Principe e Duca di Mesolcina

Ci sono ancora altre persone che sostengono che la mia famiglia si sarebbe estinta con la morte senza eredi di Sua Altezza Serenissima il Principe Don Antonio VI Teodoro Gonzaga Trivulzio, III Principe e Duca di Mesolcina e del Sacro Romano Impero, però anche questo è falso, a da quando il III Duca di Mesolcina, accortosi che non avrebbe potuto generare prole con la moglie, Josefa Maria Teresa Velez de Guevara y Taxis, decide di adottare i propri cugini, nati dal matrimonio di sua zia, Sua Altezza la Principessa Donna Ottavia Gonzaga Trivulzio, sposata con Sua Altezza Serenissima il Principe Capetingio Don Tolomeo III Galli, Duca d'Alvito, formando così la Casa Principesca dei Gonzaga Trivulzio Galli, Principi e Duchi di Mesolcina, Duchi di Alvito, Marchesi di Castelgoffredo, Conti di Melzo, Baroni Imperiali di Retegno e Bettola, oltre agli altri titoli e feudi di Casa Trivulzio.


In tal modo, dalla morte del III Duca di Mesolcina, la varonia della Casa dei Trivulzio divenne quella, che in Italia portava il nome e titolo di Galli, dei Duchi di Alvito, che è un ramo capetingio dei discendenti dei Conti di Dreux, che si stabilirono in Lombardia a metà del XIV secolo.


Per chi poi afferma che la mia Famiglia si sarebbe estinta con la morte di Sua Altezza Serenissima il Principe Don Antonio VIII Gonzaga Trivulzio Galli, V Principe e Duca di Mesolcina e del Sacro Romano Impero, morto senza discendenza nel 1767, dobbiamo ricordare che a questa volta vi erano ancora due rami del Casato dei Gonzaga Trivulzio Galli, capaci di ereditare i titoli ed i diritti del Casato Trivulzio, il Ramo dei Conti-Duchi di Alvito, ed il Ramo dei Principi d'Airolo, Duchi di Muntelier e Marchesi di Maleo, essendo quest'ultimo, nella persona di Sua Altezza Serenissima il Principe Don Domenico II Gonzaga Trivulzio Galli, precedentemente Principe d'Airolo, Duca di Muntelier e Marchese di Maleo, ereditò il titolo di VI Principe e Duca di Mesolcina poco dopo la morte del cugino, e vi fu confermato con Bolla Imperiale del Sacro Imperatore Giuseppe II, del anno 1768.


S.A.S. il Principe Don Antonio VIII Gonzaga Trivulzio Galli, V Principe e Duca di Mesolcina, Duca di Alvito-Mons

A questo punto molti confondono il fatto che il V Duca di Mesolcina, alla sua morte, abbia donato i suoi beni personali, tra cui il Palazzo Principesco, sito in Via della Signora nº7, a Milano, per la creazione del Pio Albergo Trivulzio, con un possibile estinzione del titolo di Principe e Duca di Mesolcina. Come visto sopra, con la morte del V Duca, vi erano ancora due Rami della Famiglia che potevano ereditare i propri titoli, cosa che avvenne nel Ramo dei Gonzaga Trivulzio Galli, Principi d'Airolo, in quanto Ramo più antico, del Gonzaga Trivulzio Galli, Duchi d'Alvito, non mostrò alcun interesse per questa successione.


La morte della figlioletta del V Principe e Duca di Mesolcina, contagiata dal vaiolo ad appena tre anni, fece decidere a questo Principe, in accordo e con l'accettazione degli altri Membri della Famiglia, di donare il suddetto Palazzo, oltre come tutti gli edifici e le pitture ivi presenti, per la costruzione del Pio Albergo Trivulzio, in memoria della sua figlioletta, morta in così giovane età. Questo gesto, di enorme nobiltà, valse al Principe Don Antonio VIII Gonzaga Trivulzio Galli il soprannome di "Il Santo Principe", ed ebbe l'appoggio incondizionato di Sua Altezza Serenissima il Principe Don Domenico II Gonzaga Trivulzio Galli, VI Principe e Duca di Mesolcina e del Sacro Romano Impero.


C'è ancora chi sostiene che la mia Famiglia si sarebbe estinta dopo l'Unità d'Italia, poiché i Principi di Trivulzio non si vedevano più a Milano. Questo punto merita un'attenzione particolare.


Tutti sappiamo come si svolse il processo di unificazione italiana, che ebbe l'appoggio della stragrande maggioranza della popolazione milanese, oltre che di esponenti della Nobiltà della Città, peraltro Sua Altezza Serenissima il Principe Don Pietro IV Gonzaga Trivulzio Galli, XIII Duca di Mesolcina e del Sacro Romano Impero, XIV Duca d'Alvito, era assolutamente favorevole all'Impero d'Austria e alla sua politica nei confronti del Regno Lombardo-Veneto.


S.A.S. il Principe Don Pietro IV Gonzaga Trivulzio Galli (1794-1896), XIII Principe e Duca di Mesolcina, XIV Duca di Alvito.


Dopo l'Unità della Lombardia al Regno di Sardegna, il Duca e Principe Don Pietro IV Gonzaga Trivulzio Galli, che possedeva vaste proprietà in Boemia, tra cui il Castello di Viglas, nell'odierna Slovenia, si trasferì con la sua famiglia in queste proprietà, dove la mia famiglia rimase fino al 1918, come si possono vedere, ancora oggi, nella Cappella del Castello di Viglas, detta Cappella Principesca di Santa Maria, San Michele e Tutti i Santi, le spoglie dei miei antenati, oltre ad una targa commemorativa del battesimo di mio nonno , Sua Altezza Serenissima il Principe Don Verginio Gonzaga Trivulzio Galli, Battezzato in quella Cappella nel 1916.


In tal modo, il trasferimento dei Principi di Mesolcina e Duchi d'Alvito di Milano al Castello di Viglas, avvenne attraverso il processo dell'Unità d'Italia, cosa che i miei antenati non acconsentirono a loro tempo, preferendo mantenere la Fedeltà all'Imperiale Casa d'Austria.


Castello di Viglas, residenza dei Principi di Mesolcina e Duchi d'Alvito dal 1864 al 1918, oggi proprietà del Conte Daniel von Rechitar, grande amico della nostra famiglia.

Il successivo trasferimento in America, nel 1918, fu dovuto all'esilio imposto al Beato Imperatore Carlo I d'Asburgo e allo smembramento dell'Impero.


In questo modo la mia Famiglia, che poi si riappacificò con Casa Savoia quando Re Umberto II era in esilio a Cascais, in Portogallo, che confermò la successione dei titoli di Principe e Duca di Mesolcina, Duca di Alvito, Marchese di Castelgoffredo, oltre a quasi cento altri titoli della Casa dei Trivulzio nella persona di Sua Altezza Serenissima il Principe Don Vergínio Gonzaga Trivulzio Galli, mio ​​nonno, come dimostrazione di riavvicinamento.


Mio nonno è deceduto nel 2012, essendo succeduto nei titoli e nei diritti mio padre, Sua Altezza Serenissima il Principe Don Angelo II Gonzaga Trivulzio Galli, XVII Duca di Mesolcina, XVIII Duca di Alvito, il quale, per problemi di salute, me li lasciò in eredità in l'anno 2013.


È per celebrare i miei 10 anni come XVIII Principe e Duca di Mesolcina e XIX Duca di Alvito che abbiamo creato questo sito, sotto forma di blog, per riconnetterci con i nostri connazionali italiani.


Oggi manteniamo la nostra cittadinanza italiana, anche se i miei impegni di avvocato mi impediscono di prendere una pausa dai miei obblighi per tornare più spesso in Italia, tuttavia, spero di farlo più spesso in futuro.


Cordiali saluti,


Sua Altezza Serenissima il Principe Don Andrea Giangiacomo Gonzaga Trivulzio Galli, Duca di Mesolcina, Principe del Sacro Romano Impero, Duca d'Alvito, ecc.

lunedì 29 maggio 2023

Presentazione

Cari lettori,


Benvenuto nel mio blog personale. Sono Sua Altezza Serenissima il Principe e Duca di Mesolcina, Duca di Alvito, Principe di Mesocco, Principe di Trivulzio, Principe di Valtellina, Principe di Gonzaga, Marchese di Castelgoffredo, Duca di Venosa, Melfi e Bojano, Marchese di Vigevano, Del Dongo, Isola e Gorgonzola, Conte Imperiale di Melzo, del Trè Pievi, Barone Imperiale di Retegno e Bettola, oltre a più di cento altri titoli nobiliari, che ho ereditato come Capo della Casa dei Gonzaga Trivulzio Galli.


Tuttavia, per chi preferisce i nomi ai titoli, il mio nome di battesimo è Sua Altezza Serenissima il Principe Don Andrea Federico Albert Giangiacomo Teodoro Pio Valente Giuseppe Maria Paolo Farnese Gonzaga Trivulzio Galli. Comunque, come "abbreviazione" di quel nome, civilmente uso "solo" il nome: Principe Don Andrea Giangiacomo Gonzaga Trivulzio Galli.



Ora che mi sono presentato come si deve, permettetemi di spiegarvi cosa scriverò sul mio blog. In effetti, scrivo da molti anni, ma questa è la prima volta che scriverò esclusivamente in italiano (quindi mi scuso in anticipo per eventuali errori che potrei fare in italiano, e so che ne farò alcuni...). Sono un cittadino italiano cresciuto in Brasile, dove la lingua italiana non è quasi più usata, nonostante l'enorme numero di italiani che vivono qui. Siccome spagnolo e portoghese sono, rispettivamente, la 4° e 9° lingua più parlata al mondo, ho sempre scritto in queste lingue (e per chi volesse leggere qualche mio testo scritto in questo modo, lascio questo link qui: www.corrieredellamesolcina.com). Tuttavia, ho ritenuto che non fosse giusto, soprattutto con la memoria dei miei antenati, non dedicare parte del mio tempo alla scrittura nella mia lingua madre (anche se non la uso da tempo...).


In questo modo, userò questo blog per scrivere la storia della mia famiglia, principalmente dei tre principali casati che formano: i Gonzaga, dal ramo dei Marchesi di Castelgoffredo, i Galli, dal ramo dei Duchi di Alvito, e i Trivulzio, Principi di Mesolcina, Conti di Melzo, Marchesi di Vigevano...


Inoltre, userò questo sito per rispondere alle domande che chiunque può inviarmi tramite l'e-mail mesolcina.it@gmail.com, nonché a qualsiasi avviso o messaggio che voglio inviare ai miei connazionali italiani.


So che, attualmente, la Casa Trivulzio dei Principi di Mesolcina e Duchi d'Alvito non è più ricordata, come la prima Famiglia dell'Alta Nobiltà di Milano, come fu fino alla fine dell'Ottocento, tuttavia, io intendo che d'ora in poi tutti si ricordino che la mia stirpe esiste ancora, ed esisterà finché ci sarà la stessa Nobiltà Italiana!



NE TE SMAY!

S.A.S. il Principe Don Andrea Giangiacomo Gonzaga Trivulzio Galli

Principe e Duca di Mesolcina, Duca di Alvito, Marchese di Castegoffredo, ecc.